✨Capodanno fiorentino 25 marzo
L’origine di questa particolare collocazione risale al Medioevo quando il 25 marzo fu assunto dalla città come inizio del calendario civile.
Nel 1582 entrò in vigore il calendario gregoriano che fissava l'inizio dell'anno al 1° gennaio, ma Firenze continuò ostinatamente a considerare il 25 marzo come il suo Capodanno
Dal 1749, il Granduca Francesco III di Lorena emise un decreto che fissava anche per Firenze il 1° gennaio come data iniziale da cui far decorrere l'anno civile.La manifestazione è ricordata con un corteo storico che partendo dal Palagio di Parte Guelfa si snoda per le vie cittadine, fino alla Basilica della SS. Annunziata, dove le genti del contado si recavano in pellegrinaggio per rendere omaggio alla sacra effige della Madonna.
✨Fuoco santo Sabato di Pasqua
La tradizione del fuoco santo nasce nel Medioevo, quando, narra la leggenda, Pazzino de' Pazzi riportò a Firenze tre pietre del Santo Sepolcro, ricevute come ricompensa.
Le tre pietre erano infatti utilizzate per accendere il fuoco che, il sabato santo, veniva benedetto nella Cattedrale e distribuito ai fedeli, per portarlo poi in processione e nei focolari domestici, da mantenere accesi fino al termine della Pasqua.
Con il tempo entrò in uso la tradizione di portare il fuoco santo per le vie cittadine su di un carro riccamente addobbato, in modo che i fedeli che non avevano potuto partecipare alla cerimonia potessero accendere i propri ceri.
La sera del sabato di Pasqua, le tre pietre, che oggi sono conservate nella chiesa dei Santi Apostoli, vengono portate con la scorta del Gonfalone sul sagrato della Cattedrale di S. Maria del Fiore, dove vengono usate per accendere il fuoco che la mattina di Pasqua darà avvio allo scoppio del carro.
✨Scoppio del carro Domenica di Pasqua
La mattina del giorno di Pasqua si rinnova la magia dello "scoppio del carro".
Il "Brindellone", il carro "di fuoco" scortato da 150 fra armati, musici e sbandieratori del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, si muove dal piazzale del Prato, trainato da due paia di bianchi bovi infiorati, e arriva in piazza del Duomo, dove viene collocato nello spazio fra il Battistero e la Cattedrale.
Poi, al canto del “Gloria in Excelsis Deo”, viene dato fuoco alla miccia della colombina che, sibilando, va ad incendiare i mortaretti e i fuochi d’artificio sapientemente disposti sul carro.
Lo scoppio del carro è una cerimonia che riveste un significato particolare, soprattutto per i fiorentini, poiché chiama in causa motivi storici e devozionali intimamente connessi all’identità della città. Basta pensare agli auspici tratti per secoli dal volo della Colombina che dall’altare maggiore del Duomo raggiunge il Carro provocandone lo scoppio; dall’andamento di quella corsa si è sempre fantasticato su come si sarebbe presentata nelle campagne l’imminente stagione dei raccolti.
Per non parlare della leggendaria storia del Brindellone: la parola "brindellone" appartiene al gergo fiorentino e definisce una persona alta, ciondolante, magari un po’ malferma e un po’ pezzente, a cui si guarda però con un certa quale affettuosità e con una sostanziale simpatia. Pare che l’origine dell’abbinamento tra questa parola e il carro risalga alla festa celebrata dalla Zecca fiorentina in onore del suo protettore, san Giovanni Battista. Il 24 giugno un carro di fieno partiva dalla torre della Zecca e faceva il giro della città, trainando un uomo vestito di stracci che rappresentava ovviamente il santo eremita e che veniva chiamato "brindellone", anche perché tendeva a ciondolare parecchio, specie dopo aver mangiato e bevuto abbondantemente nel corso del banchetto consumato in piazza. Da allora il termine rimase nell’uso popolare a identificare tutti i carri utilizzati in città per le cerimonie pubbliche.
Questa festa risale ai lontani tempi della prima crociata e, in particolare, al ritorno da Gerusalemme del capitano fiorentino Pazzino dei Pazzi che porto con sé tre scaglie di pietra del santo Sepolcro. Le tre pietre venivano usate per trarne una scintilla di fuoco "novello" distribuito alle famiglie fiorentine, dopo la benedizione, per riaccendere il focolare domestico. Si diffuse in tal modo a Firenze l'uso di distribuire al clero e al popolo il "fuoco santo" come segno di Resurrezione.
Fu la famiglia dei Pazzi infatti, con la costruzione del monumentale "Carro di Fuoco", a gettare le basi dell'odierna cerimonia che, in maniera simbolica, distribuiva il fuoco benedetto a tutta la città.
A partire dal diciassettesimo secolo la cerimonia assunse le caratteristiche attuali, con quattro buoi graziosamente agghindati che trainano il Brindellone dalla sede del Prato al Duomo.
✨Trofeo Marzocco 1° maggio
Il Trofeo Marzocco, l’emozionante gara di sbandieratori che ogni anno ci riporta nell’atmosfera delle tenzoni cavalleresche, vede sfidarsi, in piazza Signoria, gruppi storici di sbandieratori accompagnati dall’esibizione dei “Musici”, che conferiscono ancor più spessore alle eteree coreografie delle bandiere.
Prima della gara, le compagini vengono accompagnate in piazza dal Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, percorrendo un itinerario per le vie cittadine.
✨Trofeo Marzocchino
Il Trofeo Marzocchino è un torneo amichevole tra giovani componenti di gruppi storici di sbandieratori che si svolge, sempre durante il mese di maggio, a Firenze in piazza della Signoria.
✨Palio del Baluardo Terza domenica di maggio
Balestre, bersagli, la suspense della tenzone cavalleresca e ancora la Firenze medievale, nello spettacolo della rievocazione storica.
L’evento celebra la ricorrenza del 16 maggio 1527, la cacciata dei Medici e la nascita della terza Repubblica fiorentina, con una giornata di gare individuali e a squadre presso il Baluardo della Ginevra (via di Belvedere, appena prima del Forte di Belvedere), costruito nel 1544 su progetto di Michelangelo, come ulteriore fortificazione delle mura, e oggi sede della Compagnia dei Balestrieri Fiorentini.
Il programma della manifestazione prevede solitamente l’apertura del Baluardo fin dal mattino, per le prove di tiro e il trofeo individuale.
La sfilata del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina apre poi il pomeriggio, cui seguono le varie gare individuali e a squadre tra le città in cui si pratica questa disciplina.
✨ Offerta dei ceri - San Giovanni 24 giugno
Il 24 giugno Firenze si veste a festa per le celebrazioni in onore di San Giovanni Battista, il Santo Patrono della città.
Anticamente, per nobili e signori di Firenze, era obbligatorio fare un’offerta al Patrono, che consisteva in ceri e pali. Una parte dei ceri donati a San Giovanni doveva poi ardere per tutto l’anno nel Battistero dedicato a San Giovanni che si trova di fronte al Duomo.
Con l’aumentare della potenza di Firenze, i ceri divennero enormi e sempre più riccamente adornati.
Ancora oggi, la mattina del 24 giugno, il Corteo della Repubblica Fiorentina, insieme al Cerimoniale e alle autorità cittadine, si reca da piazza della Signoria al Battistero, per la tradizionale offerta dei Ceri al Patrono, a cui segue la celebrazione solenne in Duomo, con l’ostensione della reliquia del Santo.
Lunedì 24 giugno una giornata di eventi con il corteo e i fuochi d'artificio
Come ogni festa religiosa di origini antiche, le celebrazioni mischiano sacro e profano e la giornata è diventata un’occasione di svago collettivo che coinvolge cittadini e turisti. Ogni momento della giornata è caratterizzato da un evento speciale, vediamo insieme tutti gli appuntamenti da non perdere. Mattina: Corteo e Sfilata
Le celebrazioni iniziano la mattina, a partire dalle ore 8.30, quando il Corteo degli Omaggi sfila per le vie del centro. Parte da via Folco Portinari per dirigersi verso piazza Duomo, dove si unisce al Corteo Storico della Repubblica Fiorentina. I figuranti in costume arrivano poi in piazza della Signoria, per la consegna della Croce di San Giovanni al sindaco. Alle ore 9:00 in piazza della Signoria si può assistere all'esibizione dei Bandierai degli Uffizi. Alle ore 10:00 presso la Loggia del Bigallo torna per la prima volta dopo la pandemia ed i lavori di restauro eseguita da Montedomini, l'Ostensione del Reliquiario della Società di San Giovanni Battista e delle Croci di San Giovanni.
Alle 10.30 in Santa Maria del Fiore c'è la messa solenne in onore del patrono.
La sera: i fuochi
La serata inizia alle ore 21.00 con il concerto della Banda Musicale della Polizia di Stato su Lungarno della Zecchia Vecchia. Dalle 22.00 inizia lo spettacolo pirotecnico che illumina da secoli la notte fiorentina di San Giovanni. I Fochi vengono fatti esplodere da piazzale Michelangelo e questo li rende visibili da molti punti della città. I luoghi migliori da cui godersi lo spettacolo in città sono i Lungarni, ma anche i ristoranti e i winebar con terrazza collocati in cima a palazzi e hotel del centro storico. In alternativa, raggiungete Fiesole, sulla collina a nordest di Firenze, e godetevi lo spettacolo un po’ più da lontano
Solo una raccomandazione: a partire dal tardo pomeriggio, nelle aree intorno a piazzale Michelangelo e in alcune zone del centro sono possibili variazioni alla circolazione e la chiusura di alcune strade.
Dunque, il nostro consiglio è di muovervi a piedi e, se siete in macchina, tenetevi lontano da queste aree.
Infine, il 27 giugno si svolge il Trofeo San Giovanni presso la Società Canottieri Firenze, una regata tra barche a otto vogatori, provenienti da altrettante nazioni in equipaggio misto 4 donne e 4 uomini, sulla distanza di 500 metri. Gran finale al tramonto per decretare i vincitori.
✨ Sant'Anna 26 luglio
Questa celebrazione ha origini antiche che affondano nella Firenze trecentesca, durante la cacciata del Duca d’Atene Gualtieri di Brienne, tiranno straniero di una città che da sempre ha mal digerito i padroni. La sollevazione popolare (1343), che costrinse il duca alla fuga da una porticina seminascosta di Palazzo Vecchio, avvenne proprio nel giorno dedicato a Santa’Anna e, secondo quanto ritenuto al tempo, per sua diretta intercessione. Questo episodio investì la figura della santa di un’importanza, oltre che religiosa, anche di alto valore civico, ponendola come protettrice della città.
Nei tempi passati, nel giorno della ricorrenza della festività di Sant’Anna, il popolo offriva ceri e denaro davanti alla sua immagine in Orsanmichele, che veniva decorata con le bandiere delle Arti.
La celebrazione ha solitamente inizio nel Palagio di Parte Guelfa, con un corteo storico che fa tappa in piazza Signoria e sul sagrato del Duomo, prima di raggiungere Orsanmichele, dove si conclude con la cerimonia della consegna del cero all’altare di Sant’Anna.
✨ San Lorenzo 10 agosto
La festa di San Lorenzo, copatrono di Firenze, è una delle più antiche e sentite dai fiorentini, che ogni anno si riversano davanti all’omonima basilica, luogo che tradizionalmente ha un certo peso nella storia cittadina.
Festa popolare per eccellenza nella storia della città, fu valorizzata soprattutto dall'insediarsi della famiglia dei Medici nel quartiere di San Lorenzo, con la costruzione del palazzo che Cosimo il Vecchio commissionò a Michelozzo nel 1444. Alla Basilica di san Lorenzo, i Medici vollero associare la Cappella di famiglia, dove sono sepolti tutti i più importanti appartenenti del casato, da Cosimo il Vecchio fino ad Anna Maria Luisa, Elettrice Palatina.
✨ Carro Matto Quarto sabato di settembre
C’è una tradizione che affonda nelle pieghe della Firenze trecentesca che ancora profuma di campagna e di vino appena spillato dalle botti: il carro matto.
Fin dai tempi più antichi il vino che scorreva nelle taverne fiorentine proveniva in buona parte dalla zona del Chianti. Da tutto il Chianti, carri ricolmi di fiaschi di vino, giungevano in città per riempire i bicchieri dei fiorentini.
Questa consuetudine era così radicata e importante da diventare un appuntamento irrinunciabile che augurava il buon auspicio.
Già ai tempi della Repubblica fiorentina, ogni 29 settembre, un carro proveniente dalla Rufina, portava in piazza Signoria circa duemila fiaschi di vino (abilmente caricati a cesta, cioè disposti a piramide) per essere benedetto nella chiesa di San Carlo dei Lombardi (via dei Calzaiuoli) e poi bevuto alla salute di tutti i fiorentini. Questo carro era denominato “matto”, forse perché per impilare e trasportare migliaia di fiaschi, nelle accidentate stradine di campagna, ci voleva un certa lucida follia o forse perché una volta giunto in piazza ci si dava a folli feste.
Comunque sia questa tradizione è ancora viva e vegeta e ogni anno si perpetua con una rievocazione che parte dalla Rufina e si conclude a Palazzo Vecchio: il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina parte dal Palagio di Parte Guelfa e si unisce al Carro Matto, trainato dai tipici “bovi” di razza Chianina, in piazza Duomo; insieme raggiungono il Sagrato del Duomo, dove avviene la benedizione del Carro e l’offerta del vino all’autorità religiosa. La stessa offerta viene fatta anche nella Chiesa di San Carlo. Poi il Corteo si reca in piazza della Signoria, dove gli sbandieratori si esibiscono davanti ad un folto pubblico e il vino viene offerto alle autorità civili.
✨ Calcio storico fiorentino
Una tradizione ancora ad oggi molto cara a tifosi e calcianti, che affonda le sue origini nella storia dei primi giochi con la palla, dalla Sferomachia degli antichi Greci passando per l’Harpastum romano e attraverso il Medioevo, in cui il Calcio sulle strade era un’attività molto gradita ai fiorentini, fino all’iconica partita del 17 febbraio 1530 in cui i cittadini, seppur stremati dalla fame e dall’assedio di Carlo V, scesero in piazza e si misero a giocare al Calcio in scherno del nemico.
Ad oggi il Calcio storico è la competizione più agguerrita che coinvolge la città, uno spettacolo unico nel suo genere e un forte elemento identitario per i cittadini.